… e lo è! Il sangue umano non è riproducibile artificialmente ed è l’unica possibilità che abbiamo per trasfondere sangue ad un essere umano.
Se doni sangue dunque, salvi una vita umana, e in più mantieni controllata la tua salute.
Quando serve sangue?
Immediatamente viene da pensare agli interventi chirurgici con ingenti perdite di sangue (grossi incidenti, trapianti…), ma ci sono anche tanti interventi “minori” che necessitano di sangue, e infine bisogna ricordare che il sangue viene trasfuso anche come terapia di molte malattie!
Chi può averne bisogno?
Non c’è alcun vincolo di età: la terapia trasfusionale è fondamentale anche per supportare i neonati prematuri o addirittura ridurre la mortalità intrauterina in caso di feti affetti, ad esempio, da anemia o piastrinopenia legate all’incompatibilità con il sistema immunitario della mamma.
Quantitativamente… vengono trasfuse circa 120.000 sacche di sangue ogni anno, solo a Milano! Questa necessità però non riesce a essere sostenuta dai soli centri donazionali degli ospedali milanesi.
Se doni sangue, dunque, salvi una vita umana e in più mantieni controllata la tua salute! Un donatore ha la garanzia di essere periodicamente sotto controllo grazie agli esami ed alla visita medica a cui è sottoposto prima di ogni donazione.
La risposta migliore allora sembra essere… perché no?!
Il materiale impiegato per effettuare la donazione è ovviamente sterile e monouso. Inoltre, non essendo prevista alcun tipo di iniezione o somministrazione di farmaci o altro sangue, non esiste alcun rischio di contrarre malattie.
Vengono eseguite analisi per verificare la presenza di malattie infettive ogni volta che si dona: sono previsti test sierologici.
Il dolore della venipuntura dura un attimo; si usano aghi speciali ed è quasi indolore perché ad operare ci sono infermieri e medici accuratamente formati e scelti.
Se te la senti, può essere una paura da superare!
Nel nostro corpo scorrono circa 5-6 litri di sangue, e il volume sottratto con la donazione (450 mL ± 10%) non è tale da causare problemi.
Il sangue inoltre si rinnova continuamente: a ulteriore tutela del donatore, non è possibile donare sangue più frequentemente di quanto indicato (3 mesi, 6 mesi per le donne in età fertile).
In Italia la donazione di sangue intero può essere fatta ogni 90 giorni (in altri paesi tale intervallo è talora ridotto a 60 giorni), ad eccezione delle donne in età fertile che possono donare 2 volte all’anno.
La plasmaferesi produttiva e la piastrinoaferesi possono essere effettuate con un intervallo di almeno 30 giorni dall’ultima donazione di sangue e di almeno 14 giorni dall’ultima aferesi produttiva.
Le malattie intercorrenti (influenza, raffreddore, mal di testa ecc.) non sono un problema: basta aspettare che i sintomi siano cessati. La donazione deve essere fatta in piena salute, a tutela sia del donatore che del ricevete!
Non è possibile donare solo se si soffre o si è sofferto di gravi malattie, infettive o di altra natura, o se si ha uno stile di vita a rischio (guarda come diventare donatore.)
Conosci anche gli altri tipi di donazione?
Il sangue NON viene venduto! La Legge vieta qualsiasi tipo di profitto sulle unità di sangue donato e, più in generale, su tutte le attività di donazione di organi o tessuti (come il sangue).
È ovviamente prevista la sua cessione, ad una tariffa fissa decretata dal Ministero della Salute, da parte dei Centri Trasfusionali che sono autosufficienti ai centri che non lo sono, come pure agli Ospedali e Case di Cura che sono prive di un servizio trasfusionale.
Questa tariffa copre i costi della raccolta (visita medica, sacche, esami di laboratorio, lavorazione del sangue, conservazione…) ed i costi del reclutamento e della convocazione dei donatori.
In alcuni Paesi i donatori possono vendere il proprio sangue. In Italia no. Perché?
Il fatto che il donatore lo faccia gratuitamente è una garanzia di sicurezza: se ricevesse del denaro, potrebbe essere tentato di mentire sulla propria condizione di salute, sulle proprie abitudini, o di andare a donare non in perfetto stato di salute.
Al contrario, se “non ci perde nulla”, il donatore non ha alcun problema a rimandare la donazione o anche ad auto-escludersi per motivi di salute.
La donazione del sangue è anonima: normalmente viene utilizzato nell’ospedale in cui è stato raccolto o nelle strutture vicine, ma grazie al sistema di gestione nazionale può anche essere trasferito più lontano, dove ce ne è più bisogno.
L’unico a trarne vantaggio è il malato che lo riceverà del tutto gratuitamente. Chi lo sa, magari potresti aiutare qualcuno a cui vuoi bene senza saperlo!
Non è richiesto il digiuno assoluto! Consigliamo di fare una colazione leggera evitando latte e latticini (ad esempio un tè con biscotti secchi o caffè e fette biscottate).
È sconsigliato fumare prima del prelievo.
Certamente, anzi, devi!
Normalmente offriamo ai donatori una buona colazione appena terminata la donazione!
Prima della donazione è possibile svolgere un’attività sportiva leggera, mentre dopo la donazione è consigliato il riposo. Concedi al tuo corpo una buona ripresa!
È comunque importante presentarsi alla donazione dopo un adeguato riposo notturno.
Ai donatori che siano lavoratori dipendenti è concesso un permesso retribuito per l’intera giornata lavorativa in cui si effettua la donazione: il periodo di riposo ha perciò una durata di 24 ore decorrenti da quando il dipendente si assenta dal lavoro per effettuare il prelievo o, in mancanza di questo dato, dal momento in cui ha effettuato la donazione risultante dal certificato.
Ricordati di chiedere il certificato al centro donazionale al momento della donazione: il permesso è infatti concesso solo a chi dona effettivamente il sangue (non sono compresi gli esami di controllo) e, ovviamente, solo in centri riconosciuti ed autorizzati dal Ministero della Salute.
Si calcola ogni anno una perdita di circa il 10% dei donatori: non solo perché alcuni raggiungono i limiti di età, ma anche perché alcuni si ammalano di patologie croniche per cui è sconsigliata la donazione. Altri, infine, semplicemente smettono di donare per questioni personali.
Il sangue, inoltre, è costituito da cellule vive e è quindi deperibile, pertanto dopo 40 giorni non può essere più trasfuso e deve essere distrutto.
Il prelievo di sangue dura tra i 7 e i 12 minuti. Aggiungendo la visita medica, la compilazione dei questionari, il periodo di riposo appena rimosso l’ago e la colazione, tutta la donazione impiega circa un’ora.
La plasmaferesi è invece una procedura più complessa, che richiede circa 45 minuti per estrarre 600-700 mL di plasma.